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posti disponibili

Dati sulla popolazione ospite

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201

ospiti presenti al 15 novembre 2017

 

CDA/CARA in Puglia > CARA di Brindisi Restinco

Data della visita: 15 novembre 2017

 

 


Dati generali

Nome e indirizzo della Struttura
Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo di Brindisi Restinco, Strada provinciale 43, c.da Restinco – 70123 Restinco (BR).  

Anno di apertura
2008 

Posti disponibili 
Capienza regolamentare prevista dal Decreto istitutivo: 128 posti.
Capienza regolamentare al momento della visita: 128 posti.
Capienza tollerabile al momento della visita: fino a 308 posti. 

Ente gestore
Società Cooperativa Auxilium, Via Gramsci,36 85038-Senise (PZ).  

Durata della convenzione
2015-2018.

Personale dell’ente gestore
1 Direttore (38 ore settimanali)
2 Amministrativi (72 ore)
1 Economo
1 Assistente sociale (36 ore settimanali)
1 Psicologo (36 ore settimanali)
1 Psicologo (partita iva)
1 Insegnante di lingua italiana (36 ore settimanali)
2 Informatori legali (63 ore settimanali)
1 Informatore legale (partita iva)
8 Medici (partita iva)
2 Infermieri (72 ore settimanali)
5 Infermieri (partita iva)
3 Mediatori (84 ore settimanali)
2 Mediatori (partita iva)
1 Barbiere (partita iva)
39 Addetti all’accoglienza (1.443 ore settimanali)
L’ente gestore è responsabile anche della gestione del CPR che insiste all’interno delle medesima struttura, l’assegnazione della gestione è avvenuta con un unico appalto di conseguenza il personale si divide tra le due strutture, che peraltro presentano esigenze e logiche di gestione totalmente differenti
Presenza diurna di operatori addetti all’accoglienza: 10 unità di personale; Presenza notturna: 6 unità. 

Servizi erogati
Assistenza socio-psicologica
Mediazione linguistica e culturale
Informativa legale
Corso di lingua italiana
Attività ludico ricreative
Servizio mensa
Barberia e parrucchiere
Lavanderia
Servizio poket-money bottega
Assistenza sanitaria
Assistenza alla persona: all’ingresso gli ospiti ricevono il “kit di accoglienza”, che include: 1 tesserino identificativo con un numero progressivo che identifica l’ospite; 1 paio di scarpe; 1 paio di ciabatte; 2 tute; 1 pigiama; 4 paia di slip; 3 asciugamani; 4 paia di calze; 2 magliette; 2 t-shirt; 1 borsone da viaggio; 1 dentifricio; 1 spazzolino; 1 pettine; carta igienica; 2 lenzuola e 1 federa monouso (in tessuto non tessuto), 2 coperte; 3 schede telefoniche da 5 euro.

Altre associazioni o enti che erogano servizi all’interno del Centro 
UNHCR; IOM

 

Descrizione della struttura

Il CARA di Brindisi Restinco si trova in aperta campagna nei pressi della caserma del battaglione San Marco lungo la strada che collega Brindisi e San Vito dei Normanni. Il centro è circondato da mura altre 3 metri che lo rendono completamente invisibile all’esterno. La massiccia struttura di recinzione è dovuta al fatto che al suo interno, in una zona attigua all’area del CARA, insiste anche il fabbricato del CPR e ciò ha spinto all’adozione di un’architettura esplicitamente ispirata da parametri di sicurezza che non si addicono ad un centro a regime “aperto” come il CARA.
L’accesso al CARA avviene da un cancello in ferro controllato dai militari che stazionano in guardiola. Entrando si arriva nello spiazzo centrale, unico spazio aperto a disposizione degli ospiti, che divide l’area occupata dai moduli abitativi dalle due palazzine occupate da Ente gestore e Questura. Queste chiudono idealmente i due lati del quadrilatero occupato dai moduli, gli altri due lati sono chiusi dal muro di cinta. L’area dei moduli abitativi è circondata da bassi muretti rivestiti di marmo. L’intera area è circondata da alti pali di ferro in cima ai quali sono istallate telecamere di sorveglianza e altoparlanti. 
L’area degli alloggi del CARA di Brindisi Restinco occupa la parte centrale della zona recintata. Essa è composta da 4 moduli abitativi da 4 unità abitative di 20mq ciascuno che affacciano su un cortile centrale condiviso. Ciascuna unità abitativa è a sua volta composta da 3 stanzette di 4mq ciascuna di cui 2 camere da letto e una che dovrebbe fungere da ingresso, ma di fatto viene utilizzata come soggiorno o come cucina di fortuna. Le stanze, originariamente concepite per una persona, ospitano attualmente 4 persone sistemate in letti a castello. Ciascun modulo abitativo è dotato di servizi autonomi (1 piatto doccia, 1 wc). Al momento della visita, i moduli abitativi, in uso sin dall’apertura del centro, apparivano in pessime condizioni materiali.
A causa della condizione di cronico sovraffollamento in cui versa la struttura almeno da un anno a questa parte, altre sistemazioni di fortuna sono state create all’interno del centro. In particolare: nel 2016 sono state impiantate una serie di tende della protezione civile (numero 6 per 7 persone, e 7 per 6 persone), che vengono tuttavia utilizzate solo d’estate e in casi di eccezionale afflusso; al primo piano dello stabile che ospita gli uffici amministrativi e il magazzino sono stati ricavati 3 dormitori da 18/20 posti letto in grandi stanze che al momento della visita appaiono sovraffollate e in pessime condizioni strutturali. In caso di emergenza si usa anche l’atrio su cui affacciano tali stanze (e la sala ludoteca/laboratorio artistico), in particolare d’inverno quando è impossibile utilizzare le tende. Coloro che alloggiano in tale sezione del centro (tra le 50/70 persone) hanno a disposizione solo 5 wc e 5 docce, in locali fatiscenti, più gli altri servizi ospitati nei containers della protezione civile sistemati nel cortile.
Sempre al secondo piano c’è anche la ludoteca/laboratorio artistico che di mattina è utilizzata per i corsi di italiano, mentre nel pomeriggio è liberamente fruibile dagli ospiti (15:00-18:00)
La mensa è al piano terra e funge anche da sala TV, utilizzabile durante i pasti con chiusura alle 23:00.
La moschea è adesso ubicata un nuovo spazio con gazebo, che con il precedente ente gestore non era mai stato completato.
Il CARA è totalmente privo di aree attrezzate all'aperto dedicate alle attività ludico-ricreative o strutture sportive. L’unico spazio all’aperto di cui possono usufruire gli ospiti sono gli spazi asfaltati che dividono le palazzine dell’amministrazione dai moduli abitativi.

 

Regime di vita all’interno

Gli ospiti sono liberi di circolare all’interno senza particolari restrizioni quanto ad orari o zone della struttura. Tutte le attività amministrative e di assistenza alla persona, salvo l’assistenza medico-infermieristica, si svolgono tra le 09:00 e le 20:00.
Il pronto soccorso è sempre attivo per le situazioni di emergenza, l’ambulatorio medico secondo i seguenti orari: 8:00-10:00/15:00-18:00/20:00-22:00.
Il servizio mensa si svolge nei seguenti orari: 8:00-9:30/12:30-14:30/18:30-20:30. 
L’uscita dal centro durante le ore diurne è libera. Con la nuova gestione è stato eliminato il servizio navetta, che è disponibile solo per esigenze sanitarie o se gli ospiti devono recarsi in Questura e/o Prefettura.
Per uscite superiori alle 24h, gli ospiti devono chiedere una specifica autorizzazione alla polizia, indicando anche un domicilio. L’allontanamento non autorizzato dà luogo a perdita del diritto all’accoglienza.
L’accesso alla struttura è consentito solo a coloro che dimostrino un legame di parentela con uno degli ospiti, ovvero, previa autorizzazione della Prefettura, ai cittadini italiani o stranieri regolarmente soggiornanti che intendano far visita ad uno degli ospiti.
Gli ospiti ricevono un regolamento interno, che funge anche da "carta dei servizi" ed è redatto in più lingue. Al suo interno sono indicate le principali regole che disciplinano la vita all'interno e le conseguenze in caso di gravi violazioni delle stesse.
 

Criticità

La principale criticità del centro risiede nei lunghi tempi di permanenza e nello scarso turnover. La struttura è concepita come struttura di prima accoglienza e anche i servizi offerti sono calibrati su un'utenza che dovrebbe risiedere all'interno del centro per un massimo di 30 giorni, il tempo di formalizzare la domanda di protezione internazionale. Tuttavia, a causa dell'affollamento delle strutture di seconda accoglienza e della carenza di posti, gli ospiti restano di fatto "intrappolati" nei centri di prima accoglienza per tutta la durata della procedura di richiesta della protezione internazionale.
Dal punto di vista strutturale, la principale criticità del centro è rappresentata dall’assenza di spazi all’aperto adeguati dove fare sport e dalle pessime condizioni materiali delle aree degli alloggi.
La possente recinzione in muratura che circonda il centro non si addice ad una struttura di accoglienza, amplificando la sensazione di isolamento sociale e segregazione dal resto della comunità che gli ospiti del CARA già percepiscono a causa della collocazione del centro in aperta campagna.
La struttura non è inoltre idonea ad ospitare donne, minori o altri soggetti particolarmente vulnerabili, soprattutto se la permanenza si protrae eccessivamente.
Più in generale, la tensione emotiva all’interno della struttura è alimentata dai lunghi tempi di permanenza in attesa di una risposta alla propria domanda di protezione internazionale. Il tempo di permanenza medio è di circa 10 mesi, ma sono numerosi i casi di persone che restano nella struttura per oltre 1 anno.
L’ente gestore non tiene una statistica sistematica degli eventi critici.


 

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