homepage
I CDA servono a trattenere lo straniero irregolare
r
intracciato nei pressi della frontiera per il tempo 
necessario alla definizione della sua posizione.

8

CDA in tutta Italia

48 

ore il periodo massimo di trattenimento

2880

posti letto disponibili

99928

ingressi nei CDA dal 2008

Centri accoglienza > I Centri di accoglienza in Italia

I Centri di Accoglienza (CDA) alcuni dei quali sono definiti Centri di Primo Soccorso ed Accoglienza (CPSA) ai densi di un Decreto Interministeriale emanato il 16 febbraio 2006, sono stati istituiti dalla Legge n. 563/1995. Tali centri sono destinati a svolgere la funzione di accoglienza, garantendo un primo soccorso allo straniero irregolare rintracciato nei pressi della zona di frontiera e ospitandolo in attesa della determinazione della sua posizione giuridica.

La legge non fissa un chiaro limite temporale per il periodo di permanenza nei CDA e nei CPSA. Essa si limita ad affermare che la permanenza in tali strutture deve perdurare il tempo strettamente necessario all’espletamento delle operazioni di prima assistenza e soccorso dei migranti sbarcati sulle coste italiane. Nella prassi si cerca di non andare oltre le 48 ore, ma non sono mancati i casi in cui, soprattutto in occasione delle ricorrenti “emergenze sbarchi”, la permanenza in tale tipo di strutture si è protratta per settimane. A differenza che nel caso dei CIE, esplicitamente regolati dai decreti attuativi della legge Turco-Napolitano e dalle successive circolari ministeriali, nulla è stato esplicitamente disposto in merito al regime detentivo dei CDA e dei CPSA dalla normativa esistente. La dichiarata finalità di accoglienza e primo soccorso lascerebbe pensare a centri con finalità primariamente umanitarie, più che di sorveglianza e controllo; a centri, in sostanza, governati in regime di porte aperte, con possibilità di libera uscita per gli stranieri accolti. In realtà tali centri hanno finito per essere gestiti con modalità del tutto analoghe a quelle che hanno caratterizzato la gestione dei CIE, pur in assenza delle limitate garanzie giurisdizionali previste nel caso dei provvedimenti di trattenimento nei centri per stranieri in via di espulsione.

Attualmente le strutture attive con funzioni di CDA o CPSA sono otto, tutte situate nelle regioni meridionali, per un totale di 2.800 posti letto circa. Si tratta di strutture molto grandi e in alcuni casi multifunzionali, dato che svolgono al contempo la funzione di centro di accoglienza per richiedenti asilo, che possono giungere ad ospitare fino a 1.000 persone contemporaneamente; come nei casi dei centri di Bari, Foggia, Crotone e Lampedusa, tra le strutture per migranti più grandi in Europa. Durante i periodi di crisi migratoria, i CDA hanno sovente ecceduto i loro limiti di capienza massimi. Il Parlamento Europeo ha decisamente denunziato l’inadeguatezza di tali strutture per la gestione di afflussi massicci di migranti, evidenziando la sorprendente improvvisazione che caratterizza la prima accoglienza in un paese così esposto alle migrazioni irregolari come l’Italia.

Centro di documentazione