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112

posti disponibili

Dati sulla popolazione ospite

simbolo_istogramma

108

detenuti presenti al 31 dicembre 2013

 

 

CIE in Puglia > CIE di Bari Palese

Data della visita: 21 gennaio 2013

 

 


Dati generali 

Nome e indirizzo della Struttura
Centro di Identificazione ed Espulsione di Bari Palese, viale Europa s.n.c., adiacenze caserma della Guardia di Finanza, 70132 Bari. 

Anno di apertura
2006 

Posti disponibili
Capienza regolamentare prevista dal Decreto istitutivo: 196 posti.
Capienza regolamentare al 31 dicembre 2013: 112. 

Ente gestore
Ente Morale Operatori Emergenza Radio, sede legale Via Napoli n. 279, BARI
Dal mese di aprile 2013 è subentrato il nuovo ente gestore: Connecting People, via Conte A. Pepoli n. 68, 91100 Trapani. 

Durata della convenzione
Ente Morale Operatori Emergenza Radio: 2009-2013
Connecting People: 2013-2016 

Personale dell’ente gestore
Amministrativi: 2
Operatori di accoglienza: 26
Psicologi: 1
Assistenti sociali: 2
Informatori legali: 2 (assunti dal nuovo Ente gestore)
Mediatori linguistico/culturali: 4
Personale medico: 1
Personale infermieristico: 1
Presenza diurna di operatori nell’area detentiva: 6 unità di personale; Presenza notturna 3 unità. 
Numero di agenti in servizio per funzioni di sorveglianza perimetrale: 20. 

Servizi erogati
Assistenza psicologica
Assistenza sociale
Assistenza medica
Assistenza infermieristica
Informazione legale (servizio potenziato dal nuovo Ente gestore)
Corsi di lingua italiana (istituiti dal nuovo Ente gestore)
Prestazioni mediche specialistiche erogate in loco in convenzione con medici ASL: Infettivologo; Pneumologo; Chirurgo; Psichiatra. Il SERT di Bari opera all’interno della struttura in base ad una convenzione stipulata con la Prefettura.
Barberia
Lavanderia
Servizio deposito e ritiro valori
Servizio telefonico e postale
Invio denaro
Assistenza alla persona: fornitura di abbigliamento e prodotti per l’igiene personale (kit di accoglienza); 2 lenzuola, 1 federa, 1 o più coperte a seconda della stagione; contributo di 2,50 Euro giornaliere con il quale acquistare sigarette e schede telefoniche.

 

Descrizione della struttura

La struttura del CIE è costituita da un unico fabbricato costruito nel 2006, appositamente per funzionare come centro di detenzione per migranti. Il corpo di fabbrica principale è costituito da un corridoio centrale ai cui lati si sviluppano cinque sezioni per lato di 320mq ciascuna. Tre di queste sono dedicate a funzioni amministrative di vario genere, sette all’alloggio degli ospiti. Entrando, la prima sezione sulla destra è interamente occupata dagli uffici della Prefettura e della Questura, la sezione sulla sinistra ospita gli uffici dell’ente gestore, le sale colloquio per assistenti sociali e psicologi, una grande sala riunioni, l’ufficio del direttore sanitario. L’area amministrativa è separata dall’area degli alloggi da una porta, attraverso la quale si accede al corridoio centrale, lungo 152 passi e soprannominato il “miglio verde” per via della caratteristica tinteggiatura. Una delle otto sezioni laterali che affacciano sul corridoio centrale, la prima sulla sinistra, è riservata all’amministrazione e ospita l’infermeria, i magazzini, la cucina, la lavanderia. Ciascuna sezione detentiva è inframmezzata da un cortile di “passeggio”.

Il fabbricato principale è circondato da una prima barriera in vetro infrangibile alta tre metri che costituisce la c.d. area perimetrale d’emergenza immediatamente a ridosso della struttura detentiva. Su tale area perimetrale affacciano anche i cortili di passeggio, chiusi dal lato esterno da una barriera in ferro alta 5 metri. Più all’esterno insiste il muro di cinta in cemento armato alto 6 metri che, dall’esterno, copre alla vista la struttura del CIE. Tra l’area perimetrale d’emergenza e il muro di cinta esterno corre il percorso di sorveglianza battuto h24 dai militari che prestano servizio presso la struttura. Sempre all’interno del muro di cinta, di fronte all’ingresso principale del CIE, si trova un campo di calcetto, unica struttura di socialità esterna all’area detentiva.

L’area degli alloggi è composta da 7 sezioni di 320mq, che si estendono lateralmente a partire dal corridoio centrale. Quest’ultimo, fatta eccezione per una “postazione” dell’ente gestore sistemata in prossimità del modulo dedicato utilizzato per fini amministrativi, è interamente vuoto. Il personale passeggia avanti e indietro per il corridoio, attendendo alle esigenze più disparate dei detenuti. Le sezioni sono al loro interno divise in 7 stanze da 26mq per 4 posti letto. Ciascuna sezione ospita dunque fino a 28 stranieri ed è dotata di un locale servizi condiviso con 5 piatti doccia e 5 WC. Ogni sezione è dotata di una stanza per la “socialità” di 54mq, più un cortile all’aperto attiguo con accesso indipendente per ciascuna sezione. Le sezioni agibili al momento della visita erano solo 4, dato che lavori di ristrutturazione interessavano parte del CIE. Le sezioni presentano tutte i segni dei numerosi atti di vandalismo e delle rivolte degli anni passati. Segni che restano particolarmente visibili nell’unica ancora non ristrutturata, la sezione 1. Questa sezione ha le pareti annerite a causa degli incendi subiti della struttura in passato, in particolare in occasione della rivolta del 2010. Il modulo conserva ancora i servizi igienici originari, in stato di avanzato degrado, praticamente fatiscenti. Nelle sezioni ristrutturate, a parte una rinfrescata alle pareti, l’innovazione più significativa che è stata apportata è il rifacimento dei servizi utilizzando l’acciaio per lavelli, bagni e piatti doccia. Il materiale prescelto si presta meno ad atti di vandalizzazione o ad utilizzi impropri. Le stanze sono poveramente arredate e si limitano ad ospitare i quattro letti, fissati al pavimento, più una serie di “loculi”, come vengono definiti: ripiani in muratura aperti sul lato frontale in cui gli ospiti possono poggiare i loro effetti personali. La stanza di socialità è arredata con panche e tavoli fissati al pavimento e una televisione. Chiaramente l’arredo dell’area degli alloggi è pensato per evitare di fornire potenziali oggetti contundenti o armi improprie agli ospiti. Negli anni tutti gli arredi sono stati ripensati avendo in mente le esigenze di sicurezza. Agli ospiti viene anche negato l’uso dei cuscini (che sono presenti in abbondanza in magazzino) perché secondo la prefettura esiste il rischio che la lanina con cui sono riempiti possa essere utilizzata per tentativi di soffocamento. Il cortile cui accede ciascuna sezione è chiuso su tre lati dal fabbricato del centro detentivo, mentre il quarto lato è chiuso da una ringhiera di ferro alta 4 metri che affaccia sul perimetro esterno dove passa il servizio di sorveglianza. Ciascun cortile è dotato di due panchine e una piccola tettoia per ripararsi in caso di intemperie. 
Luoghi di culto: nessuno.
Spazi all’aperto disponibili: 1 campo di calcetto.

 

Regime di vita all’interno

Gli ospiti trascorrono l’intera giornata all’interno delle sezioni, dove sono liberi di accedere autonomamente alla sala di socialità ed al cortile indipendente di cui è dotata ciascuna sezione. Escono dalla sezione solo per andare in infermeria, incontrare l’assistente sociale, o sbrigare qualche pratica amministrativa negli uffici della questura. Per qualsiasi esigenza devono comunque fare riferimento al personale che staziona nel corridoio centrale su cui affacciano le porte blindate di accesso alle sezioni. I detenuti non sono impegnati in nessun genere di attività durante il giorno, ammazzano il tempo circolando tra saletta di socialità e cortile esterno attiguo alla sezione. Unica attività ludico-ricreativa concessa agli ospiti è l’attività sportiva nel campo di calcetto attiguo, cui ciascuna sezione può accedere a turno una volta alla settimana tra le 15:30 e le 16:30.

Tutte le attività amministrative e di assistenza alla persona, salvo l’assistenza medico-infermieristica, si svolgono secondo il seguente orario mattutino 09:00-14:00; pomeridiano: 14:00-19:00.

L’ambulatorio medico è sempre attivo, 24h al giorno sette giorni alla settimana.

Il pasti vengono distribuiti e consumati in sezione secondo il seguente orario: colazione: 08:00; pranzo: 13:00; cena: 19:30.

Agli ospiti è fatto assoluto divieto di abbandonare il centro. Possono ricevere visite dei familiari, dei ministri di culto, del personale diplomatico e del proprio avvocato secondo il seguente calendario: lunedì-venerdì 10:00-12:00/17:00-19:00; sabato 10:00/12:00.

Non esiste un codice o regolamento interno di condotta che il personale debba seguire nei confronti dei detenuti.

 

Criticità 

Dal punto di vista strutturale la principale criticità del CIE di Bari è legata allo stato dei locali detentivi, che subiscono continui episodi di vandalizzazione. I lavori di ristrutturazione in corso hanno migliorato lo stato dei servizi igienici, ma gli ambienti detentivi sono fatalmente esposti al rapido deperimento. Gli scarni arredi della zona detentiva, con i letti in ferro piantati al pavimento e gli scaffali a vista in muratura, conferiscono alle zone detentive l’aspetto di una enorme cella di sicurezza, in cui tutto è concepito e progettato avendo in mente più le esigenze di sicurezza che il confort degli ospiti. Desolazione, sporcizia e degrado sono il tratto caratteristico delle sezioni detentive che abbiamo avuto modo di visitare nel corso della ricerca.

La situazione all’interno del CIE di Bari Palese si caratterizza per un elevato livello di tensione, testimoniato dal numero significativo di eventi critici registrati nel corso dell’ultimo anno. Nel solo 2012 sono stati registrati 59 scioperi della fame a scopo dimostrativo; 5 episodi di grave danneggiamento della struttura; 3 risse tra gli ospiti; e oltre 50 atti di autolesionismo. La tensione è senza dubbio aggravata dalla sostanziale inattività in cui sono mantenuti i detenuti. Questi trascorrono l’intera giornata all’interno della sezione senza alcuna possibilità di impegno costruttivo del proprio tempo. Per ovviare a tale situazione, il nuovo Ente gestore sta cercando di ampliare il ventaglio di attività offerte agli ospiti. In quest’ottica è stato ad esempio istituito il corso di lingua italiana. La Questura responsabile della gestione dell’ordine all’interno della struttura preferisce tuttavia limitare al massimo il periodo di tempo che i detenuti trascorrono al di fuori delle sezioni detentive. In questa situazione, numerosi ospiti scivolano in uno stato di depressione cronica, accompagnato dall’abbondate ricorso a farmaci tranquillanti di vario genere. Molti di loro, inoltre, provengono dal carcere, dove sono stati abituati a dosaggi massicci di calmanti ed ansiolitici. Al momento della visita, 6 erano i detenuti tossicodipendenti conclamati, di cui 5 in trattamento metadonico.

Dato che gli ospiti della struttura finiscono per trascorrere oltre 20 ore all’interno delle sezioni detentive, la tensione dovuta alla forzata convivenza tra gruppi di oltre venti persone è uno dei principali motivi di conflitto. Per migliorare le relazioni tra gli ospiti all’interno delle sezioni, la Questura distribuisce l’utenza secondo alcuni grossolani criteri di divisione “etnica” che incrociano, molto banalmente, la nazionalità e il fenotipo e riflettono l’esperienza di conflittualità tra alcuni gruppi (marocchini contro tunisini; est-europei contro nord-africani; nord africani contro africani dell’africa centrale). Non esistendo una procedura formale di reclamo, gli ospiti possono denunziare maltrattamenti o disservizi solo richiedendo un colloquio con il direttore, lo psicologo o l’assistente sociale. Da parte sua l’Ente gestore attua una politica di gestione informale dei conflitti. Di fatto, si interviene solo in caso di episodi di una certa gravità (come risse, gravi manifestazioni di protesta, o atti di autolesionismo), lasciando per il resto la gestione delle tensioni e dei conflitti all’interno delle sezioni alla auto-organizzazione dei detenuti.

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